Ok, io non sono particolarmente ligia ai tradizionalismi ma ci sono delle cose che rispetto a prescindere. Tipo il tappeto rosso. Lo rispetto davvero. Ha un suo perchè, una sua storia, pure una sua aura magica se vogliamo. Ma oggi sono qui per sconsacrarlo. Il tappeto rosso e tutti quei flash abbaglianti che vi incasinano il cervello quando guardate gli spezzoni di Festival alla tv fanno parte solo nell'immaginario collettivo. Al Festival, il tappeto rosso è un luogo pubblico. E, ve lo giuro, non dovete fare gli occhi dolci a nessuno perchè se non è un momentaccio (leggi dopo) nessun addetto alla sicurezza si penserebbe mai di levarvi la possibilità di camminare sul sogno represso di ogni donna che abbia mai avuto una vita sociale. A meno che non si tratti di mezz'ora prima della proiezione, coi fotografi schierati che aspettano la delegazione del film. In quel caso i "comuni mortali" non possono accedervi ma per il resto davvero.. non morde. Però fa un effetto un po' strano e può essere che vi ritrovate con foto come queste in cui il vostro curriculum coi controcoglioni e la vostra media del 28 a Filosofia vanno veramente a farsi fottere. Ma che soddisfazione! Ahahaha

In tutte queste foto il nostro mantra è stato SENTILA. Sentila come se ce l'avessi solo te e tu ce l'avessi d'oro. Sentila come se non ci fosse un domani. 

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